"La sfida"
Leonardo, Maurizio e Mario erano amici da sempre o quasi, erano tutti in una fascia d’età compresa fra i trentacinque e i quarant'anni; Leonardo era il più anziano dei tre, poi veniva Maurizio ed infine Mario.
Ognuno con la sua vita ed il suo lavoro, Leonardo faceva il rappresentante di commercio Maurizio era un impiegato di banca e Mario lavorava come giornalista in un noto quotidiano della città.
Fisicamente e di carattere erano diversi ma avevano in comune una cosa che li legava come un filo invisibile e che aveva cementato il vincolo indissolubile dell'amicizia, la comune passione per lo spanking.
La loro amicizia, era nata quando il web aveva cominciato a fare i primi passi e cominciavano a nascere le prime chat i primi forum a tema spanking, che proprio in quegli anni era stato, alla fine sdoganato e reso finalmente libero dalle “cerbere” catene della censura dei benpensanti.
Proprio in una di queste primissime chat i tre si erano conosciuti ed erano diventati dei veri amici accomunati, tra l’altro, da quella passione comune che si concretizzava nella perenne ricerca di qualche bel sedere femminile da colorare e riscaldare.
Gli anni poi erano passati e mentre due di loro si erano sposati, Leonardo aveva preferito non avere legami, comunque sia, prediligeva, pur per rapporti brevi, compagne di giochi alle quali piacesse essere sculacciate a dovere, come del resto anche i suoi due amici che avevano scelto, sposandosi, compagne di vita che apprezzassero di essere distese a pancia sotto sulle ginocchia di un uomo, godendo dello spanking.
Era da poco arrivata l'estate ed i tre amici da tempo cercavano di organizzare una vacanza collettiva con mogli e fidanzate, possibilmente in un luogo tranquillo, magari isolato e lontano da orecchie e sguardi indiscreti, così da poter godere anche del piacere di arroventare in tutta tranquillità i prosperosi, sodi, candidi fondoschiena delle rispettive compagne.
Dopo molto cercare la scelta era caduta su un bel rustico situato sulle sponde di un lago, in un punto bello, isolato ed a pochi passi da una spiaggia di sabbia vulcanica.
La vacanza venne programmata in modo che tutti fossero liberi per un fine settimana e finalmente Leonardo, Maurizio e Mario si misero d’accordo, e dopo i preparativi del caso partirono con le loro compagne.
Arrivati a destinazione non poterono fare a meno di ammirare la bellezza del posto prescelto, il rustico non era molto grande, ma, in compenso, dalla parte che dava sul lago aveva uno stupendo patio in muratura con al centro un lungo tavolo in marmo contornato da dieci sedie impagliate.
Dal patio una breve scalinata portava direttamente alla spiaggia lambita dalle calme e celesti acque del lago che rifletteva l'azzurro del cielo; tutt'intorno era una sinfonia di colori, di profumi e di pace in cui la natura era la protagonista assoluta.
Nonostante avessero portato cibo e quant'altro necessario perché non mancassero di nulla durante quei pochi giorni, Mario, che aveva la passione per la pesca, non voleva rinunciare, proprio la prima sera di poter gustare l'ottimo pesce di lago che lui stesso avrebbe pescato.
Quindi, molto ben attrezzato, trascorse tutto il pomeriggio in riva al lago, intanto le signore sistemavano quel poco che c'era di sistemare, dato che avevano trovato la casa ben pulita e messa in ordine, mentre Leonardo e Maurizio si dilettarono a giocare a bocce sulla sabbia.
Il bottino fu abbondante e Mario si assunse anche il compito di cucinare il freschissimo pesce che, dunque, venne cotto alla perfezione, come solo lui sapeva fare, sul grande barbecue in muratura situato nel giardino di fronte al patio.
Quando il pesce fu pronto, c'era ancora il sole, dato che le giornate si erano allungate, e quindi quando tutti si misero a tavola, l'astro dorato rifletteva la sua calda luce sul lago dando al luogo un aspetto magico.
Poi, mentre l'allegra compagnia banchettava col gustosissimo pesce pescato da Mario, accompagnandolo con qualche bottiglia di ottimo vino che Leonardo aveva trovato nella dispensa, fu un susseguirsi di chiacchiere e risate.
Finita la cena i tre amici, dopo aver bevuto l'ennesimo bicchierino di grappa, si erano allontanati verso la spiaggetta per fare una passeggiata digestiva, chiacchieravano del più e del meno quando Mario fece agli amici una proposta, una sfida disse, e Leonardo e Maurizio lo ascoltarono subito con attenzione, interessati a quanto avesse da dire il loro amico.
Mario propose che, dato il posto così isolato, dove certo nessuno avrebbe disturbato i loro giochi, di organizzare una vera sfida di spanking, che sarebbe consistita, continuò Mario, in una gara a tre, nella quale tutti insieme si sarebbero coricate sulle ginocchia le proprie compagne; chi avesse resistito più a lungo nel colorare e riscaldare le natiche della sua corrigenda sarebbe stato il vincitore.
La proposta venne accolta con entusiasmo dagli altri due e subito i tre amici informarono allegramente le compagne, che, al contrario, non nascosero il loro disappunto di fronte alla prospettiva di venire sculacciate in presenza degli altri.
Ma le preoccupava soprattutto il pensiero che essendo una sfida, avrebbe significato per loro restare sulle ginocchia dei propri uomini, con le belle natiche nude, indifese ed all'aria chissà quanto tempo, con la conseguenza di procurare alle suddette bruciori e dolori inimmaginabili.
Sordi alle loro proteste i tre amici non persero tempo ed immediatamente ognuno di loro afferrò con decisione la propria compagna, si sedettero sulle sedie di vimini e in men che non si dica ognuno di loro trascinò la propria corrigenda a pancia sotto sulle ginocchia, ed ancora, insieme, denudarono subito le belle natiche che avevano a disposizione e che adesso erano tutte esposte ai loro sguardi, candide e tremanti, in attesa della bruciante sculacciata che non tardò ad arrivare.
Subito nel patio illuminato, reso fresco dalla lieve brezza provenire dal lago, cominciarono a risuonare gli schiocchi degli sculaccioni che con fermezza e decisione i tre amici somministravano, avendo cura di non lasciare nessuna parte del fondoschiena delle tre donne fosse sottratta alle loro severe cure, mentre queste, con toni crescenti, rompevano il silenzio di quel magico luogo con i loro strilli, man mano che la feroce sculacciata progrediva.
Leonardo, Maurizio e Mario, presi dallo spirito della sfida, non lesinavano né forza né ritmo nel colpire i roventi emisferi delle tre donne che, mentre i tre amici sorridevano soddisfatti del loro operato, sotto i colpi severi agitavano i loro corpi in una danza scomposta di gambe e natiche che metteva a nudo anche il più segreto angolo della loro intimità, dando ai tre uomini un piacevole spettacolo.
Quando la bruciante sfida ebbe fine, senza vinti né vincitori, le tre donne giacquero esauste con i loro corpi ancora scossi dai singhiozzi e con le loro belle natiche roventi di un bel color rosso amaranto, sulle ginocchia dei loro punitori.
Non appena vennero fatte alzare le tre donne corsero subito al lago e tutte insieme si sedettero immergendo le loro martoriate natiche nella fresca acqua in cerca di un poco di refrigerio, fra le risate dei tre amici.